Vi piacciono i wedding stationery dal sapore tradizionale? Guardate cosa ho creato su misura per il matrimonio di Giovanna e Francesco.
Per iniziare ho voluto concentrarmi sulla vita della coppia, a partire dalle loro origini. Lo scenario scelto dagli sposi per il grande evento è stato quello della loro terra, la Sardegna.
Il ricevimento ha preso luogo in un paesino vicino a Santa Teresa di Gallura, proprio nelle zone più centrali della Costa Smeralda, dopo la celebrazione del rito civile nel giardino del comune di Olbia.
Quando si sente parlare di matrimoni sardi, la prima immagine che mi viene in mente è una cerimonia affacciata sulla spiaggia e sul mare. Giovanna e Francesco, invece, hanno scelto come location per la loro cerimonia l’entroterra, un resort situato nel cuore della Gallura con una vista mozzafiato sul Lago di Liscia.
Un suggerimento che dice già molto su come viene vissuto l’amore dalla coppia: questo non è poggiato su un sentimento volubile come il mare, ma su basi solide e legate alle tradizioni.
Le parole chiave di questo matrimonio dal panorama sardo sono quindi tradizione e semplicità. Gli sposi nutrivano il desiderio di trasformare il proprio matrimonio in una celebrazione elegante dai tocchi spontanei dell’amore, non troppo elaborato quindi neanche negli allestimenti.
Hanno scelto per questo di vivere il loro matrimonio nel mezzo della natura, in campagna, fuori dalla vita mondana e dall’eccessiva modernità. Hanno voluto adottare i colori verde e bianco per tingere il loro grande giorno, una scelta coerente per dare un tono di tranquillità, senza esagerazioni.
Lontano da qualsiasi tipo di colore sgargiante che potesse distogliere l’attenzione, come filo conduttore all’intera celebrazione hanno scelto le erbe sarde.
Gli elementi del wedding stationery, che ho prodotto personalmente a mano dopo averli studiati insieme agli sposi, non potevano che richiamarle, conferendo un tocco di artigianalità che ben si accompagna con natura e tradizione. Dicono che la Sardegna sia il luogo in cui nascono i colori prima di diffondersi nel mondo. Ecco perché ho scelto di riprodurre illustrazioni ad acquerello che, unite alla grafica, hanno comunicato delicatezza e naturalezza, in linea con il tema.
Per questo matrimonio bespoke sono ho prodotto il tableau de mariage, menu e segnatavolo.
I matrimoni sardi hanno la particolarità di avere altissimi numeri di invitati, per questo l’unico elemento creato in digitale a causa dei scarsi tempi di lavorazione a disposizione, è stato il tableau de mariage, fondamentale per accompagnare i numerosi ospiti al loro tavolo.
Per quanto riguarda la mise in place, ad ogni tavolo è stato assegnato il nome di un’erba sarda, che è stata riportata sul segnatavolo non solo attraverso lettere, ma anche da pennellate d’acqua e colore. I segnatavolo, tutti con lo stesso layout, ospitavano quindi l’illustrazione, il nome della pianta e un breve testo preparato dagli sposi, che ne raccontava le proprietà e alcune curiosità legate alla tradizione sarda.
Qualche esempio?
ELICRISO – Helichrysum italicum
Elicriso … sole d’oro. Nome poetico, luminoso, connubio dei due vocaboli greci “elios ” e “crusòs” per allusione al colore e alla forma del fiore. I sacerdoti greci e romani adoperavano questa pianta per incoronare le statue degli dei. In Gallura viene chiamato Buredda.
EDERA – Hedera helix
A Tempio e in Gallura anticamente un mazzo di edera esposto fuori da uno stabile indicava la presenza di un locale dove poter mangiare e bere, una sorta di osteria rustica che prese per l’appunto il nome di Greddhula, nome dialettale dell’edera.
Curiosità che nella loro semplicità sono in grado di intrattenere molto di più di vistosi particolari.
MIRTO – Myrtus communis
In antichità il Mirto veniva considerato una pianta di buon augurio. Quando i soldati partivano per fondare una nuova colonia si cingevano il capo con una corona di mirto come porta fortuna. Gli antichi greci pensavano che chi coltivava, raccoglieva e conservava il mirto, o lo usava per adornare gli abiti, fosse accompagnato da energia e vigore. Non a caso era la pianta prediletta dagli atleti e dai grandi guerrieri.
La particolarità nell’idea degli sposi è stata quella di non limitarsi a dare i nomi ai tavoli, ma di creare per ognuno di essi un allestimento esclusivo: i centrotavola, realizzati con una base comune a tutti di lisianthus e felce, si differenziavano infatti per ogni tavolo per l’aggiunta alla composizione dell’erba che dava il nome al tavolo.
Il risultato era il colpo d’occhio coordinato e personalizzato nel dettaglio.
Anche i menu erano collegati al segnatavolo in questo modo: l’illustrazione su ognuno di essi era relativa al nome scelto per il tavolo.
Come si può intuire, la sinergia creata tra allestimento e lo stationery baspoke ha aumentato il valore percepito dell’evento, dove il coordinamento dei dettagli è riuscito a garantire il legame con il tema scelto. Dopotutto anche l’amore può esser visto come un dettaglio fondamentale che tiene unita ogni storia.